21° Torneo “Insieme a Peter Pan”: sport, inclusione e comunità al centro della manifestazione

Pubblicato il 6 settembre 2025 • Sociale , Sport

Si è svolta questa mattina, sabato 6 settembre, presso lo Stadio Comunale “Usu” di Umbertide la 21ª edizione del torneo quadrangolare di calcio a 7 “Insieme a Peter Pan”, un evento che da oltre vent’anni rappresenta un punto di riferimento per la promozione dell’integrazione e dell’inclusione attraverso lo sport.

Patrocinata dal Comune di Umbertide, l’iniziativa ha potuto contare sul fondamentale supporto della Cooperativa Asad e dell’Asd Fc Umbertide Agape, realtà da anni impegnate nella costruzione di una comunità più coesa e solidale. L’organizzazione è stata curata dall’Associazione Peter Pan, che dal 2002 porta avanti con passione questo appuntamento dedicato alla socializzazione e alla crescita personale di persone con diverse abilità, valorizzando lo sport come strumento di coesione e di benessere.

Il torneo ha coinvolto ragazzi seguiti dai Centri di Salute Mentale della Usl Umbria 1, insieme a familiari, volontari e amici. Quest’anno, quattro le squadre in campo: la rappresentativa del Comune di Umbertide, l’Asd Peter Pan, la SSVM (Società Sportiva Vecchio Mercato) e l’Asd Agape Femminile.
La competizione si è conclusa con la vittoria della SSVM, seguita dall’Asd Peter Pan; al terzo posto l’Asd Agape Femminile e, infine, la rappresentativa del Comune di Umbertide.

Il torneo non è stato soltanto una competizione sportiva, ma un vero e proprio simbolo di come le barriere fisiche, psichiche o sociali possano essere superate grazie al gioco, alla condivisione e all’entusiasmo dei partecipanti, che hanno potuto esprimere le proprie capacità, stringere nuove amicizie e vivere un’esperienza di solidarietà e rispetto reciproco.

L’assessore al Sociale e alle Pari Opportunità, Lara Goracci, intervenuta alle premiazioni e portando i saluti del sindaco Luca Carizia, ha sottolineato: “È un grande onore per il nostro Comune aver sostenuto per oltre vent’anni questa manifestazione. Il torneo ‘Insieme a Peter Pan’ dimostra come lo sport possa essere un linguaggio universale, capace di abbattere ogni barriera e di valorizzare le differenze come una ricchezza. È emozionante vedere la nostra comunità unita in uno spirito autentico di inclusione e solidarietà, che rappresenta il cuore più vero e profondo di questo evento.”

L’assessore Francesco Cenciarini, che ha partecipato anche come giocatore per il settimo anno consecutivo, ha aggiunto:
“Il torneo ‘Insieme a Peter Pan’ è un esempio perfetto di come lo sport possa diventare uno strumento potente per superare le differenze e promuovere l’integrazione. Vedere il coinvolgimento di tante persone, dalle istituzioni ai volontari, è motivo di orgoglio per tutta la città di Umbertide. È stato un onore avere con noi la presidente della Cooperativa Asad, Liana Cicchi, e il delegato regionale della FIGC-DCPS (Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale), Armando Marcucci: la loro presenza ha reso l’evento ancora più memorabile. Questo appuntamento da più di vent’anni rappresenta un’importante occasione di socializzazione. Un ringraziamento speciale va a tutti i giocatori che hanno preso parte al quadrangolare e agli organizzatori che ogni anno lavorano con dedizione alla sua realizzazione. Un grazie particolare a Massimo Bifolchi e Andrea Bettucci, che con la loro costanza hanno contribuito al successo di ogni edizione, mantenendo viva la missione inclusiva e comunitaria del torneo.”

La presidente della Cooperativa Asad, Liana Cicchi, ha sottolineato: “Essere arrivati alla ventunesima edizione di questo torneo è un traguardo importantissimo, significa che si tratta di un evento realmente sentito e sostenuto da un impegno quotidiano straordinario, quello degli educatori e di tutti coloro che rendono possibili momenti come questo. Lo sport non è soltanto benessere fisico e mentale, ma è anche un potente strumento di inclusione. Il calcio, in particolare, è un gioco di squadra che educa alle regole, alla disciplina e alla fiducia reciproca, aiutando ciascuno ad accrescere autostima e sicurezza. In campo non ci sono persone con fragilità o disagi, ma solo giocatori che corrono dietro a un pallone, pronti ad esultare insieme: ed è proprio questa la più grande terapia sociale per chi affronta una malattia mentale.”