La città di Umbertide celebra il "Giorno della memoria", istituito con legge nazionale 211 del 20 luglio 2000, che all'articolo 1 recita: "La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, «Giorno della Memoria», al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".
La celebrazione prevista a Umbertide avrà la durata di due settimane e sarà patrocinata dal Comune.
“Da parte dell’Amministrazione comunale c’è determinata convinzione nel cogliere la data del 27 gennaio proprio con lo spirito con cui è stata istituita la giornata della Memoria, quale momento di riflessione e avvertimento, affinché la nostra comunità sappia nutrire adeguate forme di resistenza contro ogni genere di odio e intolleranza”: sono le parole con cui il sindaco Luca Carizia ha inteso annunciare l'esposizione che prenderà il via sabato prossimo.
“Abbiamo voluto una permanente nel cuore del centro storico di Umbertide per il Giorno della Memoria – afferma Anna Lisa Mierla, assessore con delega alla Cultura – che si protrarrà fino al 10 febbraio, Giorno del Ricordo” altra data celebrativa istituita con legge della Repubblica Italiana n.92 del 30 marzo 2004, che all'art.1 comma 1, recita: “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Sabato mattina, dunque, alle ore 11 nel piazzale sottostante la Rocca di Umbertide sarà visibile fino al 10 febbraio la nuova installazione di Pierluigi "Potsy" Monsignori, il pesce di “Controcorrente” realizzato con mattoni colorati posizionati su della ghiaia. Il pesce starà a rappresentare una comunità consapevole, una collettività che ha saputo trarre insegnamento dai fatti storici che le giornate vogliono ricordare e si ripromette di abbattere il più piccolo virgulto d’odio che possa tornare a palesarsi. Quest'opera è spinta da una cultura secolare rappresentata dalla nostra Rocca, da prigione del passato a Centro espositivo per l’Arte Contemporanea, dai valori della Costituzione italiana e dai principi fondativi dell’Unione europea.
ll pesce muove con ferma consapevolezza contro le forze malevole dell’indifferenza, dell’odio, della discriminazione, della violenza e della sopraffazione che nella prima parte del ‘900 hanno consumato nel silenzio e in una feroce barbarie l’esistenza di uomini e donne, giovani e anziani colpevoli di essere ebrei, omosessuali, disabili, zingari o italiani. Ed ecco uno squarcio aprirsi nel muro di blocchi di cemento e filo spinato. L’opera verrà illuminata da un sistema di illuminazione notturno che ne consentirà la visione anche nelle ore buie; la collocazione sotto la Rocca permetterà invece una visuale ravvicinata e dall’alto, occupando la passerella sovrastante.
Oltre all'opera dell'artista umbertidese di caratura internazionale, da sempre impegnato nell’affrontare con personale visione eclettica temi complessi e spinosi, con lo scopo di trascinare l’osservatore verso un’intima riflessione, è previsto l’intervento musicale del maestro Gianfranco Contadini e un contributo di approfondimento storico a cura della docente Simona Bellucci, autrice tra gli altri del libro “Umbertide nel secolo XX - 1943 -2000”.