“In ricerca per generare comunità educanti verdi: scuola, università e territorio in dialogo”, alla scuola dell’infanzia “M. Monini” di Umbertide un convegno - dialogo tra esperti per ritrovare una connessione con la natura.
Si è svolta sabato 13 gennaio, dalle ore 8.30 alle 16.30, presso la scuola dell’infanzia “M. Monini” di Umbertide, il convegno dal titolo “In ricerca per generare comunità educanti verdi: scuola, università e territorio in dialogo”. L’iniziativa è stata promossa dalla direzione didattica della “Di Vittorio” di Umbertide insieme alla Libera Università di Bolzano e nasce da un percorso di collaborazione iniziato nel 2022 con la stipula di una convenzione mediante la quale le due istituzioni scolastiche hanno attivato un iter di ricerca-azione che ha coinvolto la scuola dell’infanzia “M. Monini”, appartenente al secondo circolo di Umbertide e il laboratorio EdenLab della Libera Università di Bolzano.
L’assessore all’Edilizia Scolastica del comune di Umbertide, Alessandro Villarini, ha portato il saluto istituzionale da parte di tutta l'Amministrazione comunale, ringraziando tutte le dirigenti scolastiche, Silvia e Raffella Reali, tutto il personale scolastico, le aziende, le attività, le imprese e tutti i presenti, ribadendo l’importanza di una struttura all’avanguardia come quella della scuola dell’infanzia “M. Monini”, un fiore all’occhiello dell’edilizia scolastica non solo della nostra realtà comunale.
L’obiettivo specifico del progetto ha riguardato la sperimentazione didattica, in particolare l’allestimento di un’aula green e l’introduzione delle piante nell’area indoor, quindi nelle aule e nei corridoi, per realizzare il benessere sostenibile negli ambienti educativi, partendo dalla consapevolezza di quanto la natura abbia effetti positivi sul benessere emotivo. La proposta di una sempre più ampia promozione dell’outdoor education si lega così alla maggiore presenza di spazi verdi all’interno delle scuole perché in grado di offrire un rifugio di tranquillità, dove soprattutto i bambini possono sperimentare la calma e la serenità, ma sviluppare anche un senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente. In particolar modo, la presenza del verde all’interno delle scuole permette di ripensare e trasformare spazi e didattiche tra cura e cultura, nello spirito degli obiettivi 2030, della legge sull’introduzione dell’educazione civica e della convenzione Onu sui diritti dei bambini.
Al convegno, supportato dagli enti pubblici e privati del territorio umbro, erano presenti la dirigente scolastica della “Di Vittorio” Raffaella Reali, il dirigente scolastico dell’IC “Daniele Spada” di Sovere Salvatore Lentini, la dottoressa Giusi Boaretto e la docente Beate Weyland della “Libera Università di Bolzano” e la docente associata di Geografia
Umana all’Università di Padova nonché responsabile della Ricerca presso il Dipartimento Formazione e Apprendimento Alta Scuola Pedagogica alla “Scuola Universitaria Superiore della Svizzera Italiana” Lorena Rocca.
Di seguito gli interventi:
“Le scuole dell’infanzia, soprattutto la Monini, hanno lavorato attivando dei laboratori e introducendo gli elementi vegetali all’interno della didattica – ha detto la dirigente Raffaella Reali -. Da qui sono nati percorsi molto formativi e generativi che ci danno la dimensione di quanto grazie all’utilizzo della natura e delle piante come mediatori didattici, sia possibile portare avanti una didattica nuova e improntata ai valori della sostenibilità e dell’amore per la natura e per il pianeta”.
“Vi porto l’esperienza delle nostre scuole che hanno adottato il modello “Senza Zaino” basato sui principi di responsabilità, ospitalità e comunità – ha spiegato il dirigente Lentini- e in cui grande importanza è data all’outdoor education, cioè all’educazione all’aperto che rappresenta una strategia educativa versatile basata sulla pedagogia attiva e sull’apprendimento esperienziale applicato, appunto, all’ambiente esterno e naturale. Uscire all’aperto, infatti, non significa riproporre fuori quanto si fa dentro, bensì utilizzare quanto la natura mette a disposizione per ulteriori apprendimenti, sviluppando la consapevolezza e il rispetto dell’ambiente e permettendo di entrare in relazione con sé stessi e gli altri, con il corpo e con la mente”.
L’importanza del lavoro in team è stata sottolineata dalla dott.ssa Boaretto: “E’ fondamentale il coinvolgimento degli enti esterni e delle famiglie. Questo progetto, in cui c’è stato un lavoro condiviso insieme, rappresenta solo il punto di partenza per una collaborazione che coinvolga davvero tutti e tutto il territorio”.
La docente Rocca ha illustrato il progetto “Mariniamo la scuola”, che promuove un’esperienza formativa di educazione geografica attraverso la pratica della vela e che è nato come attività di prevenzione della dispersione scolastica: “La sfida è quella di uscire dall’aula in una prospettiva di outdoor education come nuova metodologia per proporre un diverso rapporto con le discipline scolastiche, in primis la geografia. Così teoria e tecnica sono finalizzate al viaggiare per mare in cui serve la meteorologia, la cartografia, le tecniche di orientamento in mare, la conoscenza dei venti e molto altro. Inoltre, l’armonia in barca è frutto della collaborazione tra i partecipanti, l’apporto di tutti è fondamentale affinché si possa navigare”.
“EdenLab nasce per rispondere alla richiesta di trasformare, innovare e migliorare gli spazi della scuola attraverso l’inserimento delle piante – ha affermato la docente Weyland-. L’obiettivo è quello di realizzare ambienti educativi in cui siano documentate, accolte e stimolate attività didattiche sul tema Eden, in cui si possa promuovere una didattica improntata alla ricerca e all’esplorazione creativa, che sostenga la dimensione ludica veicolata da materiali didattici autorealizzati dagli studenti e dagli insegnanti che potenzino l’interazione attiva con le piante. Accogliere le piante nelle scuole porta benefici non solo dal punto di vista estetico, ma anche sociale ed educativo”.
Nel corso della mattinata sono intervenuti anche Alessia Scarpocchi, direttrice Strategie Digitali Aboca Group e Marika Pecorai, coordinatrice dei progetti museali di Aboca Museum, Rino Dini, sales manager per Gonzagarredi Montessori e Matteo Baldelli, presidente della Molini Popolari Riuniti, che hanno dato testimonianza di quanto sia necessario che le aziende rispondano alle necessità del territorio, soprattutto che siano attive nei progetti e nei percorsi scolastici, allo scopo di lavorare in sinergia e, come nel caso del progetto Eden, in stretta connessione con l’ambiente.
Nella seconda parte della giornata sono state svolte attività laboratoriali per prendere contatto con la concretezza delle esperienze di relazione con i vegetali, dalla “Robotica educativa e green” con l’insegnante Nadia Battistoni ai “Curricula orizzontali e verticali verdi” della dottoressa Boaretto, dalle “Passeggiate sonore” della docente Rocca, al laboratorio “Giocare con le piante” curato dalla docente Weyland.