Rievocazione storica della "Fratta dell'Ottocento"

Ultima modifica 16 gennaio 2020

La Manifestazione denominata “LA FRATTA DELL’OTTOCENTO” è nata con l’intento di rievocare un periodo storico rivelatosi fondamentale per la nostra comunità e per l’Italia tutta, coinvolte in un rivoluzione non soltanto politica e sociale, ma anche culturale e di costumi.

Il secolo XIX fu contrassegnato dapprima dalle lotte per l’Indipendenza e quindi per realizzare l’Unità d’Italia, quindi dalle prime rivendicazioni dei lavoratori tese a migliorare le condizioni di vita delle loro famiglie ed ancora, dalle importanti trasformazioni che accompagnarono le fasi della rivoluzione industriale.

Periodo storico particolarmente vivo che ha segnato l’inizio dell’Era moderna e della meccanizzazione e, più significativamente, della presa di coscienza individuale con l’adesione ai nuovi ideali politici ed ai nascenti movimenti sociali e culturali.

L’idea

Non c’è regione italiana che non offra, in ogni mese dell’anno, un’ampia e variegata serie di rievocazioni in costume che si rifanno ai diversi periodi storici, a partire dall’era romana, fino alle epoche medievali e rinascimentali che sono in genere le più rappresentate. L’Ottocento è invece raramente preso in considerazione forse perché, essendo questo periodo relativamente vicino ai nostri giorni, richiede un maggiore rigore storico e quindi più attenzione ai particolari, siano essi riferiti ai costumi ed alla scelta dei personaggi interpretati dai figuranti, sia alle ambientazioni ed alla ricerca delle ricette di cucina in uso in quel periodo .

L’Ottocento è infatti il secolo che ha segnato uno dei più profondi cambiamenti epocali e questo anche grazie all’unificazione del Regno d’Italia che vide le popolazioni finalmente libere dai vincoli oppressivi e condizionanti dei governi del tempo. Queste riuscirono, poco a poco, ad esprimere la loro identità confrontandosi con altre realtà regionali ed aprendosi, verso la fine del secolo, a prospettive più ottimistiche e lungimiranti.

È alla luce di queste considerazioni che gli Organizzatori della Rievocazione Storica “LA FRATTA DELL’OTTOCENTO”, si sono assunti, già da alcuni anni, il difficile compito di riprodurre il modo di vivere del tempo, realizzando ambientazioni il più possibile fedeli e creando una serie di eventi: spettacoli di teatro e danza, concerti di musica classica e popolare ed animazioni che rievocano momenti realmente vissuti dalla nostra comunità.

Particolare attenzione è stata rivolta verso il “quotidiano” e cioè nel riprodurre quella che era la vita di tutti i giorni della Fratta (diventata Umbertide proprio 150 anni fa); un notevole numero di personaggi evoca infatti le figure di quei benestanti, borghesi, artigiani e gente del popolo che animavano le vie del centro storico nella particolare occasione delle Feste di Settembre.

A fare da corollario a questi personaggi ed a caratterizzare un periodo particolarmente ricco di eventi storici, la presenza di truppe risorgimentali, da quella dei Garibaldini (primo vero esercito italiano), a quelle di passaggio appartenenti ai reggimenti, spesso di origine straniera, che ancora attraversavano i nostri territori.

Le Feste di Settembre

Dovendo collocare la manifestazione nell’arco dell’anno si è pensato, sin dall’inizio, di scegliere il mese di Settembre in quanto, sin da tempi remoti, la popolazione della Fratta organizzava in questo periodo Fiere e festeggiamenti in occasione della tradizionale ricorrenza della “Madonna della Reggia”. Questa era infatti una delle rare occasioni durante le quali la popolazione della Fratta, e quella delle “ville” e città circostanti, affollavano le vie e le piazze del borgo, animate dai banchi dei commercianti ed illuminate a festa dai proprietari delle Taverne e delle Locande. Contadini, commercianti, artigiani e soldati, nobiluomini con le loro famiglie, viaggiatori di commercio, vivacizzavano l’ambiente con la loro presenza, in una rumorosa ed allegra commistione di costumi, ai quali si aggiungevano quelli rutilanti degli artisti di strada, dei musicanti dei ciarlatani e degli attori che rappresentavano opere su palchi improvvisati montati nelle piazzette del borgo.

Unico evento gioioso e per questo più atteso, in un periodo storico che aveva portato grandi lacerazioni e lutti a causa delle battaglie per l’Indipendenza, oltre ad una povertà latente ed a cattive condizioni igienico sanitarie, che vedevano la popolazione indebolita nel fisico e nello spirito. Ovvio quindi che questo momento di festa fosse atteso con ansia, anche se la felicità apparente cercava soprattutto di nascondere gli effetti della repressione e delle frequenti e sanguinose schermaglie tra truppe di regolari e sbandati, tra i quali, inevitabilmente, anche molti fuorilegge e briganti.

Ma le “Feste di Settembre” offrivano l’occasione per apprezzare i primi segni di ciò che il mondo più evoluto conosceva da tempo e che era stato precluso ad un popolo assoggettato alle severe regole di vita imposte dallo Stato della Chiesa.

Si scoprivano in queste occasioni alcune delle meraviglie che il Gran Ballo Excelsior nella sua esaltazione della Scienza aveva anticipato anni prima: il volo delle mongolfiere, lo sferragliare del treno, la trasmissione di messaggi con il telegrafo, la fotografia, le biciclette, i giornali che portavano le notizie dal mondo, i più recenti rimedi della medicina, le opere letterarie ed i melodrammi dei nuovi autori italiani e stranieri, le pressanti aspirazioni sociali e, in genere, quell’atmosfera di modernità che precorse il periodo imminente della Belle Epoque.

Un secolo, l’Ottocento, particolarmente ricco di eventi che il Comitato Organizzatore della Rievocazione Storica “LA FRATTA DELL’OTTOCENTO”, ha cercato di ricostruire approfondendo la ricerca storica con l’intento di offrire sempre maggiori interessi ai visitatori contando sulla fattiva collaborazione del Comune di Umbertide, di privati e delle centinaia di volontari che collaborano con entusiasmo all’iniziativa.

I numeri dell’evento

- Centinaia di figuranti in costume;

- Spettacoli di teatro, danza, mimo, musica allestiti ogni sera da attori e musicisti itineranti,

- La banda cittadina in costume d'epoca;

- 12 Taverne e Locande aperte durante la rievocazione che offrono ogni sera una scelta di oltre 80 piatti realizzati secondo ricette tradizionali:

- Oltre 1500 gli avventori che affollano ogni sera le Taverne;

- 15.000 circa la media annua dei visitatori presenti alla rievocazione;

- Garibaldini, bersaglieri ed altre formazioni in divisa impegnate in azioni di combattimento.

Taverne e Locande

Ogni anno, in occasione di questa Rievocazione Storica vengono aperte Taverne, Locande ed Osterie che costituiscono uno dei maggiori punti di attrazione dei visitatori. Qui si respira l’atmosfera schietta e spontanea dei ritrovi di un tempo e l’allegria è contagiosa ed invita a condividere assieme a parenti ed amici i piaceri della buona tavola.

Il desiderio di riscoprire i sapori di un tempo è pienamente appagato, in quanto si ha l’occasione per riassaporare pietanze ormai quasi dimenticate, ma sostanziose e ricche di sapore come lo erano anche alcune le ricette descritte da Pellegrino Artusi nel suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” pubblicato, appunto, verso la fine dell’Ottocento.

Ogni locanda ha una sua particolare caratterizzazione che, ovviamente, si rifà all’ambiente ottocentesco. All’Osteria dei Mille, vigorosamente gestita da reduci, reclute e vivandiere garibaldine rigorosamente in camicia rossa e primo segno di un esercito nazionale legalmente costituito, fanno da contrasto i rissosi e loschi figuri dell’Osteria dei Briganti, che raccoglie quella che era considerata la feccia umana del tempo, ma che spesso era soltanto il residuo umano di un periodo che aveva sconvolto ogni angolo della nostra patria: tra i briganti si trovavano disertori dei vari eserciti che avevano calpestato la nostra terra, renitenti alla leva, persone che si erano dati alla macchia per piccole colpe, vagabondi e anche molti religiosi che erano stati allontanati dai tanti conventi chiusi dal nuovo governo. Immersa in questa equivoca atmosfera un elegante ritrovo per gentiluomini e signore: … Alle Dame dove vengono serviti dolcetti e rosoli per raccogliere contributi per le opere di beneficenza.

E non c’è neppure da meravigliarsi se a pochi metri da lì scopriremo anche una “Casina dei Piaceri”, ospitata nell’Atelier di un pittore, dove le delizie proposte sono destinate ad appagare ben altri appetiti.

La piazza principale accoglie invece soprattutto i forestieri che all’Osteria della Corona ed alla Locanda della Greppia Bassa, avranno modo di assaggiare piatti saporosi in un’atmosfera serena e distesa.

Il popolare quartiere di San Giovanni, luogo dove si affacciano le botteghe di sarti, orafi, barbieri, scalpellini ospita l’Osteria degli Artigiani con pietanze semplici ma appetitose, mentre la Taverna dei Tintori, a poca distanza da questa, rappresenta un punto d’incontro rinomato per la raffinatezza dei suoi piatti che vengono serviti sotto un elegante pavillon che si affaccia sul fiume.

Più oltre, incamminandosi verso la splendida Piazza San Francesco, e seguendo le note della musica e i profumati effluvi della cucina della Banda Civica, scopriremo, all’interno dell’antico chiostro, l’Osteria del Musicante, dove si potrà mangiare e bere al suono degli ottoni e della grancassa.

Ma l’itinerario offre ancora molte sorprese, come il Caffè degli artisti dove in un ambiente bohemienne si potrà godere del furtivo assaggio di un bicchiere di assenzio, ascoltando musiche e brani dei poeti maledetti o rilassandosi con spiritose e coinvolgenti pièces teatrali.

Proseguendo in questo interessante ed irresistibile itinerario gastronomico, passeremo sotto le antiche mura e la possente Rocca per raggiungere altri affollatissimi punti di ristoro, quelli che gli stranieri impegnati nei loro grand tour, avrebbero accuratamente annotato sui loro taccuini di viaggio. Parliamo dell’Osteria del Mattatoio dove si raccoglievano un tempo i commercianti di bestiame, i contadini e gli ambulanti che affollavano il vicino mercato, per assaggiare i piatti schietti e genuini serviti dall’oste e dai suoi aiutanti.

Appena ad un tiro di schioppo troveremo invece la Taverna degli Antichi Sapori, alla quale un tempo facevano capo carrettieri, artigiani ed allevatori di cavalli è che è rimasta uno dei punti di riferimento della buona cucina frattegiana. Poco lontano la Locanda della Torre, dove in una schietta atmosfera da osteria di campagna (siamo alle porte dell’antico borgo), si potranno assaggiare, al suono dell’organetto, piatti tradizionali e ricchi di sapore.

Altre attrattive sotto il profilo gastronomico sono il Banco di San Giovanni con il ricco assortimento di semi di zucca, noccioline ed altre delizie da sgranocchiare mentre si degusta un digestivo casalingo e l’Emporio dei Coloniali con i primi prodotti esotici (spezie, cacao e caffè) provenienti dalle Colonie.

Per chiudere in dolcezza sarà sufficiente seguire la delicata fragranza di vaniglia che pervade l’aria e raggiungere l’Antica Pasticceria Migliorati che offre, oggi come allora, deliziosi “confortini” come le dolci pinolate, i petit four, le crostatine… da accompagnare rigorosamente con un bicchierino di passito o di vinsanto.