Martedì di Pasqua: come da tradizione, a Preggio si festeggia la Santa Spina

Pubblicato il 3 aprile 2024 • Cultura

Ieri, martedì 2 aprile, a Preggio è stata celebrata la festa più importante dell’anno per la comunità della frazione umbertidese, che si svolge ogni martedì dopo Pasqua.

Secondo gli storici, nella seconda metà del XIII secolo, e più precisamente fra il 1223 e il 1380, un frate francescano pellegrino portò la reliquia di una delle spine che coronarono il capo di Gesù Cristo. Il religioso entrò nella chiesa francescana di Preggio per pregare e aveva con lui la Sacra Spina. All'uscita (questo narrano le cronache popolari) la sua vista si oscurò come fosse divenuto improvvisamente cieco, ma poco dopo, posando sopra l’altare la Spina, riacquistò totalmente la vista. L'accaduto venne interpretato come un volere divino che quel dono dovesse essere affidato alla popolazione locale. Fu insomma per volere del Cielo che la Sacra Spina rimase nel borgo preggese. La custodia della reliquia è affidata alla “Confraternita della Santa Spina” e racchiusa all'interno di una teca in oro e argento con sette serrature; le sette chiavi sono affidate, mediante sorteggio, a sette famiglie preggesi.

La Santa Messa è stata presieduta da Mons. Simone Sorbaioli (Vicario Generale della Diocesi di Perugia - Città della Pieve), affiancato da Don Filippo Thandi e Don Marco Cappellato.

In rappresentanza dell'Amministrazione Comunale umbertidese, il vicesindaco, Annalisa Mierla, ha preso parte alle celebrazioni fortemente sentite da tutti gli abitanti della zona. Presente anche la Polizia Locale di Umbertide con il gonfalone rappresentante lo stemma del Comune.

Alla fine del rito religioso, nonostante il forte vento tipico del posto, la Sacra Spina è stata portata in processione per le vie paesane. Al termine della parata, la reliquia è stata reintrodotta all'interno della chiesa di San Francesco di Preggio, e prima di essere ricollocata nel tabernacolo, è stata baciata dai numerosissimi fedeli presenti, che con grande emozione l'hanno omaggiata. Tra questi, oltre ai paesani, anche molti turisti e alcuni ex abitanti che con l'occasione tornano tradizionalmente a far visita al proprio paese d'origine.