Altri 414mila euro per il terremoto: andranno alle attività commerciali e artigianali
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato uno stanziamento di 414.100 euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, per la realizzazione degli interventi relativi allo stato d’emergenza già dichiarato in conseguenza degli eventi sismici che si sono verificati il giorno 9 marzo 2023 nel territorio delle frazioni di Pierantonio e di Pian d’Assino del Comune di Umbertide. Tale somma si aggiunge ai contributi erogati per il Cas (Contributo autonoma sistemazione), alla messa in sicurezza di campanili e stazioni ferroviarie di Montecorona e Pierantonio, alla sistemazione del cimitero di Pierantonio, alla ricollocazione di 160 alunni di elementari e medie, alla ricostruzione dei campanili di Cenerente, Sant’Angelo di Chieli e Sant’Orfeto. Questi 414mila euro erano l'anello mancante per chiudere il cerchio della fase emergenziale e nello specifico saranno destinati a tutte le attività produttive e commerciali che hanno fatto richiesta di trasferimento in una sede agibile.
Le aziende del Comune di Umbertide che hanno prodotto la documentazione necessaria ad accedere ai finanziamenti sono 13, mentre sono 5 quelle nel Comune di Perugia che con questo stanziamento saranno ristorate fino ad una quota massima di 25mila euro ad esercizio.
Per i Sindaci dei Comune di Umbertide e di Perugia, Andrea Romizi e Luca Carizia, insieme al vicesindaco con delega alla ricostruzione Annalisa Mierla e l’Assessore alla sicurezza e Protezione Civile, Luca Merli, “arrivare a questo risultato è già un primo passo. Erogare ristori ad aziende che hanno anticipato soldi per riaprire dopo il terremoto è una notizia che ci gratifica ma restiamo in attesa - concludono Romizi e Carizia - di conferme sulle ulteriori importanti risorse da parte del Governo che garantiscano alle comunità di Umbertide e Perugia un ritorno ad una nuova vita.”
“Gli enti sono consapevoli che si tratta di un finanziamento non sufficiente a coprire le reali esigenze dei territori umbri che hanno bisogno di certezze e risorse aggiuntive per partire con la vera ricostruzione e il recupero del proprio tessuto urbano e sociale.”