A 81 ANNI DALL'ECCIDIO, UMBERTIDE RICORDA E COMMEMORA LE VITTIME DI SERRA PARTUCCI E PENETOLA

Pubblicato il 29 giugno 2025 • Cultura

Nella mattinata di domenica 29 giugno, la comunità di Umbertide ha commemorato con profonda emozione le vittime degli eccidi di Serra Partucci e Penetola, avvenuti 81 anni fa. Le cerimonie, dedicate alla memoria dei 17 cittadini umbertidesi barbaramente uccisi dai nazisti, hanno visto la partecipazione dell'Amministrazione Comunale per la quale erano presenti: il sindaco Luca Carizia, la vicesindaco Annalisa Mierla, gli assessori Alessandro Villarini, Francesco Cenciarini e Lara Goracci, i consiglieri comunali Giulia Medici, Alessio Silvestrelli, Filippo Corbucci, Sauro Anniboletti, Spartaco Montanucci e Federico Rondoni.

Presente anche il comandante Gabriele Tacchia e gli agenti della Polizia Locale con il gonfalone del Comune di Umbertide.
Il tragico ricordo del 24 giugno 1944, quando cinque giovani furono trucidati dai tedeschi a Serra Partucci, e quello di quattro giorni dopo, il 28 giugno, quando dodici persone furono uccise nel casolare di Penetola incendiato, è stato al centro delle commemorazioni.
La mattina del 24 giugno 1944, in seguito al ferimento di un militare tedesco, un reparto germanico rastrellò la zona di Serra Partucci e fucilò sul posto cinque uomini. Erano tre contadini, un sarto e uno studente, di età da 17 a 30 anni. Una lapide e cinque cipressi, sul luogo dell'esecuzione, ora ricordano la morte di Natale Centovalli, Domenico Cernic, Bruno Ciribilli, Giuseppe e Mario Radicchi.

Pochi giorni dopo, il 28 giugno 1944 nel casolare di Penetola le famiglie Forni (Canzio, Ezio, Edoardo) e Nencioni (Erminia, Ferruccio, Conforto, Eufemia, Milena) qui sfollate dal vicino abitato di Niccone, vennero barbaramente sterminate dai soldati di un battaglione della Wehrmacht, ivi condotti da ignote delazioni. Nell'eccidio persero la vita anche quattro figli delle famiglie ospitanti, Avorio (Renato, Carlo, Antonio) e Luchetti (Guido), che conducevano a mezzadria il podere.

Le celebrazioni sono iniziate a Serra Partucci con la Santa Messa officiata da Don Gaetano Bonomi Boseggia. Al termine della funzione religiosa, sono state deposte due corone di alloro ai piedi del cippo e della stele che ricordano il sacrificio.

Il sindaco Luca Carizia ha voluto sottolineare l'importanza di mantenere viva la memoria di questi tragici eventi, promuovendo un messaggio di pace e fratellanza: “Ricordare è un dovere di tutti noi. Solo attraverso la memoria possiamo costruire un futuro fondato sulla pace e sulla giustizia, evitando di ricadere negli stessi errori del passato. Oggi, più che mai, in un periodo segnato da tante guerre e conflitti nel mondo, abbiamo il compito morale di promuovere un messaggio di pace, fratellanza, dialogo e rispetto reciproco.”

Un momento molto toccante è stato quello che ha visto protagonista Giuseppe Avorio, testimone della strage che ha voluto ricordare in prima persona quanto di terribile accaduto. Presente anche l'Anpi Umbertide (Associazione nazionale partigiani d’Italia).
Successivamente, la cerimonia si è spostata al monumento di Penetola, dov'è stata deposta un'altra corona di alloro e sono stati resi i dovuti omaggi in ricordo delle vittime. Un'altra corona è stata deposta presso il casolare dove avvenne l’eccidio di Penetola.

La comunità di Umbertide si è stretta in un abbraccio simbolico, rinnovando il proprio impegno a non dimenticare e a trasmettere alle future generazioni il valore della memoria storica.
Le celebrazioni sono state un momento di riflessione e raccoglimento, un tributo doveroso a chi ha perso la vita e un monito per tutti noi a non dimenticare mai le atrocità del passato.