Presentato il libro di poesie “Stinchi de Mavero” di Silvano Conti

Pubblicato il 12 aprile 2024 • Cultura

Nel pomeriggio di giovedì 11 aprile, presso la sede dell’Unitre in Piazza Matteotti (ex locali Vigili Urbani), è stato presentato il libro di poesie di Silvano Conti dal titolo “Stinchi de Mavero - The sad song of a sad past”, edito dal Gruppo Editoriale Locale di Umbertide.

Silvano è da tempo uno dei più piacevoli poeti locali e ci ha abituati a racconti, riflessioni, atmosfere fantastiche, accompagnati dalla bellezza, dalla rabbia e dalla malinconia del vivere e sostenuti da toccanti pennellate poetiche, riuscendo a comunicare quelle sottili vibrazioni del sentimento e del pensiero nelle quali riconosciamo una parte di noi, del nostro sentire e della nostra vita.
Ne “La canzona de Stinchi de Mavero”, Conti si muove nei due piani del reale e della finzione, articolando il suo discorso in un contesto storico arricchito di personaggi ed avvenimenti che sono veri e propri riferimenti ad un passato storicamente esistito (il bombardamento di Umbertide il 25 aprile 1944 con il quartiere di S. Giovanni "tutto sbarcato", il bar di "Capelone" dove gli uomini erano soliti ritrovarsi, le "fascine" fatte a S.Andrea di Sorbello dalle "casajóle", i tuffi dai piloni del ponte sul Tevere, il personaggio della Nena, nonna di Silvano).

L'evento, al quale era presente l'Amministrazione Comunale, è stato introdotto dal presidente dell’Unitre di Umbertide, Corrado Baldoni, affiancato dal relatore Sestilio Polimanti, navigato insegnante presso il Campus Da Vinci di Umbertide ed esperto studioso e conoscitore del dialetto umbertidese.

L’autore, durante la presentazione del suo elaborato, ha letto ed interpretato con grande passione alcuni dei passi più suggestivi, offrendo al pubblico un'esperienza unica e coinvolgente. Il libro, scritto in dialetto frattigiano urbano arcaico e utilizzato tipicamente dal ceto artigiano in quei anni, è suddiviso in sei canti, ognuno dei quali contiene 10 stanze in ottava rima, il cui commento è stato accuratamente tradotto in italiano e in inglese; le illustrazioni sono di Adriano Bottaccioli. Nel 1995, Stinchi de Mävero, ricevette il primo premio per quanto riguarda la sezione "Poesia dialettale" della XIII edizione del Concorso Letterario Nazionale "Umbertide - XXV Aprile".

"Nel poemetto in ottava rima Stinchi de Mävero è la Fratta ed il suo circondario, nel tempo compreso tra il luglio del 1944 a pochi anni dopo, che affiora e trionfa, seppur immaginata e non direttamente vissuta. E l’immaginazione non è mai astratta, ma estrapolata dai mille racconti della nonna, della mamma, dei conoscenti di quei luoghi ed ha radici profonde. L’immaginazione è la realtà senza i riverberi del quotidiano".

"Stinchi de Mavero" è un'opera letteraria che delizia il lettore con una raccolta di poesie toccanti ed evocative. Questo libro rappresenta una preziosa testimonianza dell'espressività artistica e della sensibilità dell'autore, che riesce a trasmettere le proprie emozioni e riflessioni in modo unico e coinvolgente. L'opera è destinata a conquistare il cuore di tutti coloro che apprezzano la bellezza della poesia e del dialetto della zona, immergendosi nel mondo passato.

L'obiettivo principale di questa presentazione è stato quello di condividere con il pubblico l'importanza della poesia come forma d'arte, promuovendo le radici dialettali ed offrendo una piacevole e costruttiva opportunità di dialogo tra l'autore e i suoi lettori.

A livello prettamente tecnico, Silvano Conti, conferma la propria abilità e bravura nella gestione poetica di una lingua che oggi viene sempre meno utilizzata, il nostro dialetto, senza cadere in banalità o eccessive forzature. Le sue immagini e i suoi pensieri sono chiari, immediati e hanno un sapore e un colore di saggezza e di dimensione popolare.

E' stata un'occasione unica per riscoprire, tra fantasia e realtà, una storia ambientata ad Umbertide a seguito del bombardamento del 1944 che colpì la nostra città.