Il Calendario 2004

Ultima modifica 15 gennaio 2020

Edizione dedicata alla Fratta del Quattrocento

Man mano che si procede nel cammino storico alla ricerca delle vicende passate della nostra città e ci si avvicina alle origini, sempre minore è il materiale che si riesce a reperire nei nostri archivi.Non per questo il calendario di quest'anno risulta meno interessante, anzi mette in luce aspetti sorprendenti della storia di Fratta nel XV secolo. Si poteva ritenere che il luogo fosse piccolo e di scarso interesse nella storia di quel periodo. Così invece non era, perché sia dal punto di vista militare sia da quel­lo dei grandi personaggi - oggi diremmo di rilievo nazionale - che è riuscito ad esprimere, dimostrava una grande organizzazione e una straordinaria vita­lità. La particolarità, della posizione ma anche una vocazione al protagonismo facevano sì che questa pic­cola comunità, fin dai tempi più remoti, riuscisse ad esprimere grandi personalità. Si pensi solo, in questo secolo, a Giovanni Pachino e ad Andrea Cibo che lasciarono importantissimi segni della loro attività nell'Italia del tempo. Desidero ringraziare tutti coloro che attraverso le loro ricerche e le loro pubblicazioni hanno fornito ricco materiale da cui attingere notizie per realizzare il calendario. In particolare Renato Codovini, Bruno Porrozzi e Pietro Vispi.

Un grazie anche all'Ufficio Stampa, che ha curato i testi, per l'impegno con cui lavora a questa iniziati­va, consentendo che arrivasse al suo tredicesimo anno di vita.

Sono sinceramente emozionato per essere riuscito a mantenere e a sviluppare, insieme ai vari collaborato­ri, un progetto editoriale nato tredici anni fa, sempre puntuale e valido dal punto di vista scientifico e sto­rico, e allo stesso tempo sempre eccellente nella sua funzione divulgativa per i cittadini di Umbertide e per tutti coloro che sono legati a vario titolo alla nostra città.

Gianfranco Becchetti - Sindaco di Umbertide

Amici cari,   .   .   .   .

nel nostro viaggio a ritroso nel tempo, siamo giunti al Quattrocento. A Fratta vive un pugno di uomini e di donne, ma questo minuscolo borgo ha maggiore importanza di quanto si creda. Perché il Quattrocento a Fratta è il secolo di Pico della Mirandola. Qui, sfuggita alla peste ed a un marito comprensibilmente geloso, una delle menti più geniali dell'epoca trovò la tranquillità, l'ispirazione - oggi diremmo l'ambiente ideale - per scrivere il "manifesto del Rinascimento ". Un documento nel quale l'uomo, finalmente, viene posto al centro dell'universo, libero artefice del proprio destino.Ma il Quattrocento è anche il secolo delle guerre, delle lotte per il Potere, cui Fratta fu, nella sostanza, estranea benché, in un certo qual modo, vi rimase coinvolta. Come quando la Rocca ospitò, proprio agli sgoccioli del secolo prima e non certo volontariamente, Braccio Fortebracci. Un "neo", una macchiolina nella vita del valentissimo Capitano di ventura che i nostri Amici di Montone non hanno mai digerito, ma che, nella circostanza hanno superato, curando la stesura della terza pagina, di copertina. Grazie.

E grazie a Voi, amici cari; che mi aspettate da anni con trepidazione ed affetto immutati. Insieme abbiamo lasciato alle spalle un 2003 che in coda ha dispensato lutti laceranti e profondissime tristezze.

Per questo, nello spirito pacifico che caratterizzava i nostri antenati del Quattrocento, Vi auguro un futuro di pace, salute, prosperità.

 Il Calendario

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