Il Calendario 2011

Ultima modifica 15 gennaio 2020

Questa edizione è stata interamente dedicata al fiume Tevere

Nell’anno del ventennale abbiamo pensato di dedicare il calendario di Umbertide al Tevere, il fiume a cui la vita della nostra città nel corso dei secoli è stata sempre strettamente legata. Nel bene e nel male. Nel bene per le numerose attività che in passato hanno ruotato lungo le sue sponde e per le occasioni di divertimento che ha sempre offerto, nel male quando le piene allagavano i campi e le zone cittadine più a rischio. Lo abbiamo fatto anche perché riteniamo che l’ambiente naturale costituisce una grande ricchezza per la nostra città e deve essere tutelato e valorizzato sempre di più. Il Calendario, illustrato in maniera mirabile dai disegni di Adriano Bottaccioli, con le sue numerose rubriche offre uno spaccato affascinante del fiume dai tempi antichi ai giorni nostri.

La storia, i ricordi, i termini dialettali, il lavoro, le figure caratteristiche, la flora e la fauna, la pesca, le ricette del fiume. Una miniera di informazioni, di aneddoti, di storie, corredate da disegni e foto, che restituiscono l’immagine di un fiume vivo, che per secoli ha scandito le giornate dei nostri avi. Un almanacco che permetterà ai giovani di scoprire un fiume per loro sconosciuto e ai più anziani di riassaporare il clima della loro gioventù, quando per tanti era l’unica occasione di vacanza.

Oggi quel Tevere non esiste più. Tuttavia gli interventi che sono stati fatti in questi anni hanno puntato a restituirlo in forme nuove al godimento dei cittadini, dei turisti, dei pescasportivi. I parchi e i percorsi verdi lungo le sue sponde hanno restituito il fiume alla città.

Dalle pagine di questo nostro calendario, auguro a tutti un anno sereno che allontani dalle nostre famiglie le difficoltà economiche.

Giampiero Giulietti - Sindaco di Umbertide

Caro amico,

nel mio ventesimo anno vengo a parlarti del fiume “storico” che attraversa il nostro territorio, da cui  Fratta prima, Umbertide poi, hanno avuto sostentamento, difesa militare, forza motrice per il lavoro, svago. Tante risorse importanti che nei secoli hanno aiutato lo sviluppo e il benessere. 

Ti racconto granelli della storia del fiume, da quando l’acqua incontrò l’agglomerato roccioso su cui  doveva sorgere la città, fino agli avvenimenti dei nostri giorni. Il Tevere è stato per millenni, e lo è ancor oggi, un compagno inseparabile di vita. Nelle mie pagine ti ricordo il vocabolario del fiume, una volta usuale, ora quasi scomparso: parole della pesca, del lavoro, della vita. Ti parlo delle figure del Tevere, delle lavandaie chine sulle pietre a sciacquare i panni nell’acqua gelida, dei pescatori intenti alla cattura di prede con mezzi semplici e lontani dalle moderne tecnologie, dei renaioli con la pala in mano, dei carrettieri con gli “scarcarelli” attaccati a pazienti muli, dei mugnai dei mulini ad acqua, dei barcaioli traghettatori, degli “acciaccabrecce” e di tanti altri lavoratori. Potrai rivivere mille ricordi: fatti e i personaggi, storie piacevoli di persone in simbiosi col fiume, i bagni al Tevere, la grande diga, le gare del canottieri nell’Ottocento. Ma anche eventi drammatici: le piene del Seicento che erosero le sponde causando il crollo di una torre e del ponte, l’assedio dell’esercito toscano al di là del fiume, la grande piena del 1896 che sommerse tutto, le persone annegate, le bombe che colpirono il ponte il 25 aprile 1944. Ti ricordo di quando la pesca non era uno sport, ma un mezzo per il sostentamento della famiglia: i modi legali come la canna e i “gualandro” e quelli di frodo come la “camorella”, le corde, le bombe e i botti. Infine ti ripropongo la cucina del fiume, quando il pesce del Tevere era un gustoso alimento. Non veniva come ora rilasciato dai pescatori, finiva in padella o al forno, preparato nei modi più diversi: le anguille coi piselli, i “barzi” in umido o arrosto con le patate, le lasche e le “rovelle” fritte. E la vegetazione del Tevere, quando le sue sponde erano rigogliose e per arrivare all’acqua bisognava attraversare un fitto “patollo”. 

Tutto questo per ricordarci ciò che il Tevere era e vorremmo tornasse.

Nella speranza che le calde immagini evocative delle mie pagine servano a rafforzare il tuo amore per il fiume, ti auguro un sereno 2011.

Il Calendario ti auguro un sereno 2011.

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Calendario di Umbertide 2011 (4.326kB - PDF)